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Riforma AVS 21

Le principali modifiche al 1° gennaio 2024

La riforma dell'AVS, l'AVS 21, entrerà gradualmente in vigore dal 1° gennaio 2024. Vi presentiamo i punti salienti della riforma. Il termine "età normale di pensionamento" non sarà più utilizzato. L'"età di riferimento" sostituisce il termine "età normale di pensionamento".

 

Armonizzazione dell'età di riferimento per le donne a 65 anni

 

L'età di riferimento per le donne viene portata a 65 anni: l'innalzamento è graduale, con un incremento di tre mesi all'anno, di cui il primo verrà attuato nel 2025. In questo modo, dal 2028 vigerà un’età di riferimento uniforme per le donne e per gli uomini.

Questa fase di transizione riguarda in particolare le donne che sono prossime al pensionamento. Per questo motivo, a nove classi di età della generazione di transizione verranno versati a vita dei supplementi di rendita a titolo di misura compensativa. Vi avranno diritto tutte le donne nate tra il 1961 e il 1969. I supplementi di rendita variano in base alla classe di età.

Il supplemento base ammonta a:

  • 160 franchi per un reddito medio annuo inferiore a 58 800 franchi;
  • 100 franchi per un reddito medio annuo compreso tra 58 801 e 73 500 franchi;
  • 50 franchi per un reddito medio annuo superiore a 73 501 franchi.

Va sottolineato inoltre che il supplemento a vita si applica alle donne della generazione di transizione che non anticipano la riscossione della rendita di vecchiaia. Peraltro, il versamento supplementare non è soggetto al limite massimo delle rendite di vecchiaia per coniugi e non comporta alcuna riduzione delle prestazioni complementari. Il supplemento viene quindi versato anche se la rendita massima AVS è già stata raggiunta.

 

Misure compensative per le donne

Anno di nascitaEtà di riferimentoSupplemento di rendita mensile (in % del supplemento base)
196164,25 anni25%
196264,5 anni50%
196364,75 anni75%
196465 anni100%
196565 anni100%
196665 anni81%
196765 anni63%
196865 anni44%
196965 anni 

25%

Flessibilizzazione dell'età di pensionamento

Il momento in cui iniziare a percepire la rendita di vecchiaia può essere scelto più liberamente. Entrambi i sessi possono iniziare a riscuotere la rendita a partire dal 63° anno di età fino al compimento del 70° anno di età. Le donne della generazione di transizione possono ottenere la pensione a partire da 62 anni e beneficiare di tassi di riduzione inferiori, ma in questo caso non possono beneficiare del supplemento di rendita. Occorre chiarire caso per caso se alle donne convenga rinunciare al supplemento di rendita.

Inoltre, si deve tenere presente che in linea generale i tassi di riduzione si abbasseranno presumibilmente non prima dell’inizio del 2027. Per continuare a beneficiare di supplementi maggiori, può quindi essere opportuno, sia per gli uomini che per le donne, decidere in anticipo il differimento. Si dovrebbe anche considerare che per le persone con un reddito medio determinante inferiore a 58 800 franchi si applicheranno tassi di riduzione del 40% più bassi.

La percezione della rendita potrà avvenire per gradi per ambo i sessi. Da un lato, riducendo l’attività lavorativa e anticipando o rinviando solo una parte compresa tra il 20% e l’80% della rendita. Dall'altro, il prelievo anticipato potrà avvenire con cadenza mensile anziché annuale. La percentuale di rendita anticipata potrà essere aumentata una sola volta, dopo di che la rendita andrà riscossa integralmente. Pertanto conviene verificare se sia opportuno un rinvio percentuale delle fasi di pensionamento parziale.

Incentivi a proseguire l'attività lucrativa oltre l'età di riferimento

Oggi, chi continua a esercitare l’attività lucrativa oltre l’età di riferimento non versa contributi AVS fino a un salario lordo di CHF 1400. Oltre questa franchigia, è dovuto il versamento dei contributi, ma ciò non comporta un aumento della rendita di vecchiaia. Lavorare dopo aver superato l’età di pensionamento risulta quindi poco interessante.

Dopo l’entrata in vigore di AVS 21 sarà possibile rinunciare alla franchigia, che dovrà essere richiesta individualmente dai lavoratori a ogni datore di lavoro. Inoltre, su richiesta, i contributi versati dopo i 65 anni di età verranno considerati nel calcolo della rendita. Ciò renderà possibile da un lato colmare eventuali lacune previdenziali createsi in precedenza, e dall’altro aumentare la rendita di vecchiaia personale.

Le persone che hanno versato contributi oltre i 65 anni di età e che all’1.1.2024 non hanno ancora compiuto 70 anni, possono richiedere il ricalcolo della rendita. Ciò conviene soprattutto in presenza di lacune previdenziali pregresse. Dopo aver raggiunto l’età di riferimento è possibile richiedere il ricalcolo conteggiando i contributi versati dopo l’età di riferimento, ma solo una volta. Conviene pertanto fare la richiesta solo pressoché alla fine dell’attività lavorativa, quando il versamento di ulteriori contributi risulta ininfluente.

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